La riforma della giustizia, concepita per alleggerire i tempi dei procedimenti, potrebbe avere delle ripercussioni anche sulle esecuzioni immobiliari e sullo sgombero degli immobili.
Attualmente un immobile in media viene liberato dopo 1 anno dall’aggiudicazione all’asta, siccome le leggi italiane sono tendenzialmente orientate a tutelare i debitori.
La nuova riforma della giustizia potrebbe portare a liberare l’immobile nel momento in cui viene posto in vendita in asta. Una maggiore facilità di liberazione dell’immobile potrebbe migliorare i prezzi di vendita tutelando maggiormente i creditori, preservando il valore medio degli immobili all’asta.
La riforma potrebbe quindi avere dei riscontri sulla situazione degli immobili all’asta, che hanno visto una contrazione negli ultimi tempi.
Il terzo trimestre 2021, ad esempio, registra 34.976 aste immobiliari in tutta Italia (contro 28.274 a luglio 2019. La somma delle offerte minime è di 4.876.272,93 euro nel 2021 contro i 2.080.261,37 del 2019.
Gli immobili che hanno riscontrato una maggiore riduzione delle vendite all’asta sono quelli di tipo residenziale.
Stando a Giulio Licenza, Co-founder di REVIVA <<Quanto abbiamo osservato è che c’è stato un buon numero di aste fissate a luglio, mentre a settembre purtroppo segnali di ripresa concreti ancora non ci sono stati, a testimonianza della poca reattività dei tribunali che non hanno ancora ripreso prontamente le attività di vendita. Ci aspettiamo, però, che queste possano andare a crescere nuovamente nei mesi di ottobre e novembre>>.
Ovviamente la vendita all’asta non è una situazione vantaggiosa per i debitori, siccome le possibilità di estinguere i propri debiti sono estremamente basse.
Il debitore ha tutto l’interesse a vendere l’immobile spontaneamente, accordandosi con i creditori, raggiungendo un accordo di saldo e stralcio. E la riforma della giustizia sembra andare in questa direzione.
Riforma della Giustizia: cosa cambierà per il pignoramento immobiliare
Con la nuova Riforma della Giustizia, il debitore a cui è stato pignorato un immobile avrà la possibilità di occuparsi in prima persona della vendita della casa. Il ricavato innanzitutto avrà lo scopo di soddisfare i creditori. L’eventuale parte eccedente spetterà al debitore per ricominciare una nuova vita.
Il debitore potrà quindi gestire personalmente il processo di alienazione dell’immobile: trovare un acquirente, stabilire il prezzo di vendita, presentare l’offerta di acquisto al giudice. In questo modo sarà possibile evitare il rischio di vedere l’immobile svalutato con la vendita all’asta.
Il debitore, quando riceve un avviso di pignoramento, può mettersi alla ricerca di acquirenti a cui vendere la casa. Il debitore deve poi presentare in Tribunale domanda di vendita corredata di offerta di acquisto e di una cauzione del 10% del prezzo di vendita stipulato.
Sarà importante quindi scegliere un compratore affidabile affinché il Giudice dia esito positivo alla domanda.
Il Giudice quindi deve sentire tutte le parti in causa e – se riterrà il prezzo ragionevole – autorizzerà la vendita.
La compravendita deve concludersi entro 90 giorni dall’ufficializzazione del provvedimento. la somma risultante dalla vendita verrà distribuita dai creditori.
Il saldo e stralcio è un’alternativa alla vendita all’asta che permette di stipulare un accordo bonario per la chiusura della posizione debitoria con i creditori. I consulenti come Stralciami ti guidano nello stabilire una somma vantaggiosa da offrire alla controparte e si occupano di fare comprendere ai creditori i vantaggi dall’accettare, rispetto alla vendita all’asta.
I consulenti inoltre si occupano di gestire tutta la documentazione necessaria per rendere l’accordo di stralcio valido, ottengono da tutti i creditori l’accettazione della proposta e il documento di rinuncia agli atti per fare sì che nessuno possa avanzare pretese a partire dal titolo di partenza.