Ristrutturazione dei debiti attraverso il piano del consumatore

Il piano del consumatore (ora ristrutturazione dei debiti) è una soluzione offerta dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza per chiunque si trovi in difficoltà nel pagare i propri debiti. Il sovraindebitamento si verifica quando le entrate di una persona non sono sufficienti a coprire prestiti e finanziamenti, creando un persistente squilibrio finanziario

La procedura di ristrutturazione dei debiti del consumatore, precedentemente regolata dalla Legge 3/2012, consente, se ci sono le condizioni necessarie, di liberarsi dai debiti e ritrovare la serenità. Vediamo chi può richiederla, come funziona e quali risultati può ottenere.

Come funziona il piano del consumatore: la proposta

Il piano proposto dal consumatore, con l’assistenza dell’OCC, prevede la ristrutturazione del debito attraverso la suddivisione in rate. Tali rate vanno stabilite in base alla liquidità del debitore e alla sua effettiva capacità economica. 

Due elementi essenziali per determinare l’importo della rata mensile sono la corretta soglia di povertà e la stima precisa delle spese correnti necessarie per il mantenimento del debitore e del suo eventuale nucleo familiare

Questo poiché la Legge stabilisce che il debitore può destinare alla procedura solo la parte di reddito che eccede le spese necessarie al proprio sostentamento e a quello della sua famiglia

Al termine del piano, i debiti non pagati saranno cancellati.

Come accedere al piano del consumatore: i requisiti necessari

È importante sapere che per accedere al piano del consumatore non è sufficiente essere qualificato come consumatore. Sono richiesti ulteriori requisiti. Nel dettaglio:

  • Il consumatore deve trovarsi in una situazione di sovraindebitamento, cioè avere debiti tali da non poterli risanare con il proprio patrimonio. 
  • Non può  essere soggetto ad altre procedure concorsuali diverse da quelle previste dalla legge n. 3/2012 che disciplina il piano del consumatore.
  •  È necessario che la documentazione presentata consenta una chiara ricostruzione della situazione economica e patrimoniale del consumatore
  • Il piano non deve essere stato richiesto nei cinque anni precedenti e non deve esserci stata una risoluzione, revoca o cessazione dei suoi effetti.

Come anticipato, ricordiamo che il piano di ristrutturazione è riservato esclusivamente ai debiti contratti da persone fisiche per motivi legati al consumo personale e al mantenimento della famiglia.

Cosa non rientra

I debiti contratti per l’attività di impresa non sono inclusi nel piano del consumatore. I debiti contratti per l’attività di impresa rientrano in una categoria specifica che li esclude dal piano del consumatore. Questi debiti, infatti, sono considerati parte integrante delle operazioni economiche e commerciali dell’impresa. Pertanto, devono essere gestiti attraverso strumenti diversi, quali le procedure concorsuali, come il fallimento, il concordato preventivo o la liquidazione coatta amministrativa.

Quanto dura il piano del consumatore?

Il piano non prevede una durata minima o massima. La decisione spetta al debitore insolvente e all’Organismo di Composizione della Crisi (OCC). 

In linea generale possiamo dire che, nonostante non ci sia una durata stabilita dalla Legge, la ristrutturazione del debito necessita diversi anni per essere risolta.

Questo perché è necessario accumulare una liquidità sufficiente a soddisfare i creditori in misura che il giudice ritenga ragionevole. La durata della procedura è uno dei fattori che influenzano la decisione del giudice sull’approvazione del piano. 

Il debitore propone un piano per uscire dal sovraindebitamento, che prevede il pagamento di un importo mensile su un conto corrente intestato al tribunale per un periodo medio compreso tra 5 e 7 anni

È quindi opportuno scegliere una durata che non sia troppo lunga. Al contempo deve offrire ai creditori una soddisfazione simile a quella che otterrebbero in caso di liquidazione di tutti i beni.

Ristrutturazione debiti del consumatore e il concordato minore: quali sono le differenze?

Abbiamo trattato il concordato minore, precedentemente noto come accordo coi creditori, nell’articolo “Concordato minore: come ottenere l’esdebitazione con questa procedura”. 

In questo caso, il debitore propone ai creditori un piano per ripagare i debiti, che i creditori possono accettare o respingere. Se i creditori votano a favore e il giudice approva la procedura, il debitore può ottenere l’esdebitazione.

Nel caso della ristrutturazione del debito di un consumatore, la procedura è completamente diversa. Qui i creditori non sono coinvolti nel processo decisionale, e la decisione finale spetta interamente al giudice.

Tutela del debitore all’interno del piano

All’interno del piano del consumatore, il debitore è soggetto a una serie di salvaguardie cruciali volte a garantire un trattamento equo e ragionevole della sua situazione debitoria.

In primo luogo, viene offerta ai creditori la possibilità di ricevere somme superiori a quelle ottenibili in caso di liquidazione controllata, promuovendo così una negoziazione costruttiva. Questa cooperazione è facilitata dalla facoltà per il debitore di mantenere il mutuo relativo alla sua residenza principale, preservando così la stabilità abitativa per sé e la propria famiglia.

È fondamentale notare che il sovraindebitamento non deve essere stato causato da colpa grave, malafede o frode, assicurando che il procedimento sia riservato a coloro che si trovano in effettive difficoltà finanziarie.

Sospensione delle azioni esecutive

In aggiunta, durante il processo, vengono sospese le azioni esecutive, offrendo al debitore una pausa per ristrutturare il proprio debito. Infine, l’approvazione del piano non richiede il voto favorevole dei creditori, ma solo la possibilità per essi di presentare opposizione all’omologa del Giudice, garantendo così un giusto equilibrio tra i diversi interessi in gioco.

Tali disposizioni mirano a fornire al debitore un’opportunità concreta di ristrutturare il proprio debito in modo sostenibile, salvaguardando contemporaneamente gli interessi dei creditori.

Raggiungere l’Esdebitazione tramite il Piano del Consumatore

Nel contesto del piano del consumatore, l’esdebitazione rappresenta l’obiettivo finale per il debitore.

Più precisamente nel, momento in cui il Giudice esamina attentamente la “buona condotta” del debitore. Questo processo fornisce una chiara direzione al debitore, incoraggiandolo a mantenere una condotta finanziaria responsabile e diligente durante l’intera durata del piano.

L’ottenimento dell’esdebitazione rappresenta quindi un traguardo concreto, risultato di un impegno continuo e della gestione oculata delle risorse finanziarie del debitore nel corso del tempo.

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