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Interessi moratori: cosa sono e come calcolarli

Gli interessi moratori sono un elemento di fondamentale importanza nell’ambito finanziario e creditizio. Si tratta di una tipologia di interesse che viene applicata in situazioni di morosità, e ha lo scopo di compensare il creditore per il ritardo nel ricevere il pagamento dovuto. In sostanza, gli interessi moratori fungono da incentivo per i debitori affinché rispettino i termini di pagamento concordati. Comprendere bene questo argomento è fondamentale sia per i creditori che per i debitori al fine di gestire in modo efficace i flussi di cassa e mantenere ottime relazioni finanziarie.

Cosa vuol dire essere messo in mora?

Il termine mora, utilizzato nel contesto finanziario, indica il ritardo nel pagamento di un debito o di una fattura oltre la data di scadenza concordata. Quando un pagamento viene effettuato dopo la scadenza prevista, si dice che il debitore è in mora.

Il ritardo nei pagamenti può comportare conseguenze come l’applicazione di interessi, sanzioni contrattuali o addirittura l’avvio di azioni legali da parte del creditore per recuperare il denaro dovuto.

Che cosa sono gli interessi di mora?

Gli interessi di mora sono una forma di interesse applicata quando un debitore non rispetta i termini di pagamento concordati per un prestito o un debito. 

In altre parole, quando il pagamento viene ritardato oltre la data di scadenza, il creditore ha il diritto di addebitare un tasso di interesse aggiuntivo sui fondi dovuti. Questo tasso viene chiamato interesse di mora. 

Lo scopo principale degli interessi di mora è compensare il creditore per il ritardo nei pagamenti e fornire un incentivo ai debitori per rispettare i termini del contratto.

Le diverse tipologie

Questi interessi possono differire a seconda del tipo di debito in cui si verifica il ritardo nei pagamenti. Più precisamente:

  • bancari;
  • carte di credito;
  • contratti di prestito;
  • fatture non pagate.

L’articolo 4 del Decreto 231 stabilisce che gli interessi moratori decorrono automaticamente, senza la necessità di una notifica formale di messa in mora, dal giorno successivo alla scadenza del termine per l’adempimento previsto dalle parti.

È importante sottolineare che la Legge regolamenta questi tassi di interesse per prevenire pratiche di usura o sfruttamento finanziario nei confronti dei debitori.

Quando si applicano gli interessi moratori?

Gli interessi moratori entrano in vigore quando un pagamento non rispetta gli accordi contrattuali. Ad esempio, se si ritarda nel pagare un prestito bancario, come un mutuo o un prestito personale, potrebbero essere addebitati interessi moratori come penalità per il ritardo. Lo stesso si applica nel caso di pagamenti in ritardo sulle carte di credito, dove la banca può addebitare interessi aggiuntivi sul saldo rimanente. Anche le fatture non pagate, come anticipato, scatenano interessi moratori. Se una fattura per beni o servizi non viene pagata entro il termine concordato, il creditore può addebitare interessi aggiuntivi per compensare il ritardo nel pagamento.

Prima di tutto, è importante controllare le condizioni del contratto per capire quando gli interessi moratori entrano in gioco.

Qual è la differenza tra interessi legali e moratori?

Gli interessi legali e moratori sono due concetti ben distinti nel contesto finanziario e creditizio. Più precisamente:

  1. Gli interessi legali rappresentano il rendimento finanziario che può essere legalmente richiesto o guadagnato su un prestito, un deposito bancario o altre transazioni finanziarie. Questi interessi forniscono un punto di riferimento per calcolare gli interessi dovuti in determinate situazioni. Dal 1° gennaio 2024 la misura del saggio degli interessi legali è al 2,5% annuo.
  2. I secondi sono una forma di compensazione finanziaria applicata in caso di pagamento mancato o avvenuto in ritardo. Gli interessi moratori hanno lo scopo di disincentivare il ritardo nei pagamenti e compensare il creditore per il tempo in cui il pagamento rimane sospeso.

Come si calcolano gli interessi moratori?

Gli interessi moratori riguardano le transazioni commerciali, mentre per altri tipi di contratti si applica il tasso legale. Il primo passo è capire il contesto e poi stabilire da quando iniziano gli interessi moratori. Di solito, iniziano il giorno successivo alla scadenza del termine per il pagamento. Se non è stato stabilito un tasso, si applica il tasso degli interessi legali previsto per i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali. Verrà applicato a partire dal momento in cui viene presentata una richiesta giudiziale o di arbitrato. Gli interessi crescono nel tempo e si calcolano in base all’importo dovuto, al tasso percentuale e al numero di giorni di ritardo. 

La formula per calcolarli è: 

Interesse = (Importo dovuto x Tasso x Tempo) / 365.

È importante tenere presente che queste indicazioni rappresentano solo linee guida generali. Consultare un esperto in materia finanziaria o legale può fornire una valutazione più dettagliata e adatta alle specifiche circostanze del caso.