Illustrazione astratta del calcolo del denaro perso

Cessione del quinto rifiutata: ecco le motivazioni

Cessione del quinto rifiutata: sebbene rappresenti una forma di finanziamento con la restituzione dell’importo erogato tramite trattenute mensili sullo stipendio o sulla pensione, non è garantita sempre nell’approvazione. Vi sono condizioni specifiche che devono essere soddisfatte affinché l’approvazione possa avvenire.

Come funziona la cessione del quinto?

La cessione del quinto è un tipo di finanziamento che coinvolge dipendenti pubblici e privati, nonché pensionati INPS ed Ex INPDAP. Il suo funzionamento è abbastanza semplice: l’importo del prestito viene calcolato come un quinto dello stipendio o della pensione netta mensile del richiedente. Questa cifra rappresenta la rata massima mensile che può essere trattenuta.

Dopo aver presentato la domanda e completato l’istruttoria, se approvata, il datore di lavoro o l’ente pensionistico accettano di trattenere la quota della rata mensile direttamente dallo stipendio o dalla pensione del richiedente e trasferirla all’istituto finanziario. Una volta erogato il prestito, il rimborso avviene attraverso queste trattenute mensili fino alla completa estinzione del debito.

Perché non viene accettata la cessione del quinto?

La cessione del quinto però potrebbe non essere accettata per diversi motivi. In generale, ciò potrebbe avvenire se il richiedente non soddisfa determinati requisiti o se ci sono circostanze che rendono il prestito un rischio troppo elevato per l’istituto finanziario. Ad esempio, la cattiva posizione creditizia del richiedente, la presenza di debiti pregressi elevati, requisiti di età non soddisfatti, o la mancanza di reddito sufficiente per coprire il quinto dello stipendio o della pensione richiesto come rata di rimborso, potrebbero essere fattori che portano al rifiuto della cessione del quinto. Inoltre, l’azienda potrebbe non essere disposta ad accettare la cessione del quinto per motivi legati alle politiche interne, al rischio finanziario o alla complessità amministrativa.

I requisiti

I requisiti per accedere a questa forma di credito personale variano a seconda dello status lavorativo. Più precisamente:

Per i dipendenti

  • Contratto a tempo indeterminato.
  • Residenza in Italia.
  • Età compresa tra 18 e 63 anni.
  • Assicurabilità dell’azienda, se si è dipendenti di un’azienda privata.

Per i pensionati

  • Età non superiore ai 90 anni alla scadenza del finanziamento (in genere limitata a 85 anni).
  • Pensione con un importo minimo, come stabilito annualmente per legge, al netto della quota cedibile.

Chi non ha diritto alla cessione del quinto?

Le rate vengono detratte direttamente dal datore di lavoro o dall’Ente pensionistico e sono pagate tramite la busta paga o il cedolino della pensione. Tuttavia, questa opzione non è disponibile per i lavoratori autonomi, i disoccupati e i dipendenti privi di contratto a tempo indeterminato.

È importante notare che non tutte le tipologie di pensione sono idonee per la cessione del quinto. I percettori di pensioni e assegni sociali, di invalidità civili e di assegni mensili per l’assistenza per l’inabilità non possono richiederla. Inoltre, la cessione del quinto non può essere effettuata sulla quota di assegni al nucleo familiare o sulle pensioni cointestate, a meno che la quota parte non sia di pertinenza del soggetto che richiede la cessione.

Pignoramento dello stipendio e cessione del quinto

Il pignoramento dello stipendio e la cessione del quinto sono due concetti distinti, anche se entrambi coinvolgono il prelievo di una parte dello stipendio di un dipendente per pagare un debito. Ecco le differenze principali tra i due:

  1. Pignoramento dello stipendio: il pignoramento dello stipendio è un’azione legale intrapresa da un creditore per riscuotere un debito non pagato. In questo caso, il creditore ottiene un ordine del tribunale per prelevare una parte dello stipendio del debitore direttamente dal datore di lavoro del debitore. Il pignoramento può coinvolgere una percentuale maggiore dello stipendio rispetto alla cessione del quinto e può essere applicato anche su altre fonti di reddito del debitore.
  2. Cessione del quinto: la cessione del quinto è una forma di finanziamento in cui un dipendente ottiene un prestito e accetta di restituirlo attraverso trattenute mensili direttamente dallo stipendio. Tuttavia, la rata mensile non può superare il quinto dello stipendio netto del debitore. Questa limitazione è data dalla legge e ha l’obiettivo di proteggere il debitore da un eccessivo indebitamento.

In sintesi, mentre il pignoramento dello stipendio è un’azione legale per il recupero di un debito non pagato, la cessione del quinto è una forma di finanziamento che consente al dipendente di accedere a un prestito con rimborsi automatici attraverso trattenute mensili sullo stipendio, con una limitazione massima del quinto dello stipendio netto.