Illustrazione avviso del tribunale.

Decreto ingiuntivo: come presentare opposizione

Il decreto ingiuntivo è uno strumento legale fondamentale per il recupero dei crediti. In questo articolo esamineremo la sua procedura, requisiti e implicazioni, e come presentare l’opposizione.

Che cosa è il decreto ingiuntivo?

Questo decreto, noto anche come provvedimento monitorio o ingiunzione di pagamento, rappresenta una soluzione messa disposizione del creditore per recuperare il proprio credito. I costi decreto ingiuntivo sono irrisori e offrono al creditore la possibilità di reclamare rapidamente i beni di cui il debitore si è appropriato. Tuttavia, questo strumento può essere utilizzato solo in determinati casi specifici. Il creditore, o chi si dichiara tale, richiede l’emissione dell’ingiunzione presentando una prova scritta del proprio credito, senza la necessità di coinvolgere il debitore.

Da cosa è disciplinato?

Trova la sua disciplina nel Codice di Procedura Civile agli articoli 633 cpc e successivi. Si inserisce nei procedimenti con prevalente funzione esecutiva. Questo significa che l’iter è più rapido e snello rispetto ai procedimenti ordinari. In virtù di questo, permette di ottenere rapidamente un titolo esecutivo, seguito dall’esecuzione forzata, ovvero il pignoramento dei beni del debitore. Inizialmente, il decreto è senza contraddittorio, ovvero senza ascoltare la controparte, e senza un’approfondita valutazione del diritto fatto valere. Questo tipo di analisi è definita “cognizione sommaria“, poiché è superficiale. Tuttavia, se il debitore contesta il decreto, il procedimento diventa “a cognizione piena“, con tutte le garanzie del contraddittorio e dell’istruzione probatoria. Questo comporta un aumento dei tempi e dei costi del procedimento.

Quali sono le fasi del decreto ingiuntivo?

Le fasi del procedimento di decreto ingiuntivo possono variare a seconda dle caso specifico. In generale, sono le seguenti:

  1. Presentazione della domanda: il creditore presenta una domanda al tribunale competente chiedendo l’emissione contro il debitore. La domanda deve contenere le informazioni pertinenti sul credito, come la base giuridica del credito e i dettagli del debitore.
  2. Valutazione della domanda: il tribunale esamina la domanda per determinare se soddisfa i requisiti legali per l’emissione del decreto. Se la domanda è completa e soddisfa i requisiti, il tribunale può emettere il decreto ingiuntivo senza la necessità di un’udienza.
  3. Notifica al debitore: una volta emesso, il debitore viene notificato della decisione del tribunale e gli viene dato un determinato periodo di tempo per opporsi al decreto. Questo periodo può variare a seconda delle leggi locali.
  4. Opposizione del debitore: se il debitore desidera opporsi al decreto ingiuntivo, deve presentare una contestazione al tribunale entro il termine stabilito. Il tribunale quindi valuterà le argomentazioni del debitore e può decidere di annullare o confermare il decreto ingiuntivo.
  5. Esecuzione: se il debitore non presenta opposizione entro il termine stabilito o se il tribunale respinge l’opposizione, il decreto ingiuntivo diventa esecutivo. Il creditore può quindi procedere con misure di esecuzione, come il pignoramento dei beni del debitore, per soddisfare il credito.

Cosa succede quando si riceve un decreto ingiuntivo?

L’emissione del decreto ingiuntivo avviene esclusivamente su richiesta del creditore, senza coinvolgere il debitore in un contraddittorio. Tuttavia, il debitore ha il diritto di presentare opposizione al decreto ingiuntivo (come previsto dall’art. 645 cpc). Quando ciò avviene, il procedimento passa da essere un procedimento monitorio a un processo ordinario, comportando un aumento dei tempi e dei costi.

Il procedimento di opposizione

Nel procedimento di opposizione, le parti coinvolte sono:

  • L‘opponente, ovvero il debitore presunto.
  • L’opposto, ossia il creditore che ha ottenuto il provvedimento monitorio.

Ciò crea un’inversione formale delle parti. Con la presentazione dell’opposizione, il procedimento si svolge nel contraddittorio tra le parti. Il creditore è tenuto a dimostrare quanto richiesto nella fase monitoria. In questa inversione delle parti, il debitore ha la possibilità di difendersi contestando l’inammissibilità della pretesa avanzata.

Come ci si oppone ad un decreto ingiuntivo?

L’opposizione deve essere presentata entro determinati tempi, che variano a seconda delle circostanze. Più nel dettaglio:

  • 40 giorni dalla notifica del decreto.
  • 50 giorni se il destinatario risiede in un paese dell’Unione europea.
  • 60 giorni se il destinatario risiede al di fuori dell’Unione europea, con un limite minimo di 30 e massimo di 120 giorni.
  • Tra 10 e 60 giorni quando sussistono motivi comprovati.

Se l’opposizione non viene presentata entro questi termini, salvo il caso di opposizione tardiva, che può essere accettata se il debitore dimostra di non aver avuto conoscenza tempestiva del decreto ingiuntivo a causa di irregolarità nella notificazione, caso fortuito o forza maggiore. Tuttavia, l’opposizione tardiva non è ammissibile se trascorrono più di 10 giorni dal primo atto di esecuzione, come ad esempio il pignoramento di un bene.

Come si conclude il giudizio?

Il giudizio di opposizione può portare a diverse conclusioni. Nel dettaglio:

  • Se l’opposizione viene respinta, il decreto ingiuntivo diventa esecutivo se il rigetto è pronunciato con sentenza passata in giudicato o provvisoriamente esecutiva, oppure viene dichiarata con ordinanza l’estinzione.
  • Se l‘opposizione viene accolta integralmente, il decreto ingiuntivo perde la sua efficacia e viene sostituito dalla sentenza del giudice.
  • Quando l’opposizione viene accolta parzialmente, il titolo esecutivo è costituito solo dalla sentenza, ma gli atti di esecuzione già compiuti in base al decreto conservano i loro effetti solo nei limiti della somma o della quantità ridotta.

Il provvedimento del giudice può essere impugnato tramite gli ordinari mezzi, come l’appello, il ricorso per cassazione e la revocazione ordinaria.