Le carte revolving possono sembrare sicuramente una soluzione comoda per chi ha bisogno di liquidità immediata, ma nascondono rischi non da poco, soprattutto per chi ha già difficoltà economiche.
In questo articolo vediamo come funzionano, cosa succede in caso di mancato pagamento, come influiscono sulla segnalazione in CRIF, e se esistono delle carte di credito di questo tipo senza controllo del merito creditizio.
Cosa sono le carte revolving e come funzionano
La caratteristica principale delle carte di credito revolving riguarda la possibilità di rateizzare gli acquisti, invece di pagarli a saldo a fine mese. Ogni spesa effettuata con la carta viene trasformata automaticamente in un debito, che il titolare deve restituire a rate mensili, su cui vengono applicati degli interessi.
A differenza delle carte a saldo, con la revolving si rimborsa gradualmente quanto speso, ma con TAEG spesso superiori al 15-20%, generando un debito che può crescere nel tempo se non viene gestito con attenzione.
Si tratta quindi di un meccanismo che può sembrare vantaggioso nel breve termine, ma che rischia di intrappolare il debitore in un circolo vizioso di rate e interessi.
Cosa succede in caso di mancato pagamento?
Se il titolare non riesce a pagare le rate mensili, la società finanziaria può attivare le seguenti azioni:
- Segnalazione in CRIF o altri SIC (Sistemi di Informazioni Creditizie) come cattivo pagatore
- Applicazione di more e interessi di mora
- Solleciti e recupero crediti
- In alcuni casi, attivazione di una procedura legale per il recupero del credito
Una semplice carta revolving può quindi diventare l’inizio di una spirale debitoria difficile da gestire, soprattutto per chi ha già altre rate da pagare o è in ritardo con mutui, prestiti o bollette.
Carte revolving e segnalazione in CRIF
Molti utenti non sanno che, anche in caso di pochi giorni di ritardo nel pagamento di una rata, si può essere segnalati in CRIF. La segnalazione come cattivo pagatore comporta:
- Difficoltà ad accedere a nuovi finanziamenti
- Rifiuto di prestiti, mutui o anche semplici finanziamenti per beni di consumo
- Immagine creditizia compromessa per anni
Ricorda che la segnalazione può rimanere fino a 36 mesi dopo la regolarizzazione del debito!
Esistono carte revolving senza controllo CRIF?
In linea generale, tutte le società finanziarie effettuano controlli sui dati creditizi del richiedente. Esistono però alcuni casi particolari:
Carte con limiti molto bassi
Prodotti proposti da finanziarie estere o poco note (con rischi annessi)
Tuttavia, queste soluzioni spesso nascondono costi elevati o non tutelano adeguatamente il debitore. In ogni caso, non sono un modo per “aggirare” la segnalazione in CRIF.
Differenza tra carta a saldo e carta revolving
Carta a saldo: paghi tutto il mese successivo, senza interessi (purché il pagamento sia puntuale).
Carta revolving: paghi a rate, ma con interessi elevati e rischio di indebitamento.
Se sei già indebitato, fai attenzione!
Se ti trovi già in una situazione di sovraindebitamento, utilizzare una carta revolving non risolve il problema, ma lo peggiora.
Piuttosto che fare nuovi debiti per coprire quelli vecchi, è fondamentale valutare percorsi di ristrutturazione o riduzione del debito con degli esperti come Stralciami, che ti aiuteranno con le seguenti procedure:
- Accordi a saldo e stralcio.
- Piani di rientro personalizzati.
- Procedure previste dal Codice della Crisi, come ad esempio esdebitazione o piano del consumatore.
Conclusioni
Le carte revolving possono sembrare una soluzione semplice per chi ha bisogno di liquidità, ma ripetiamo che non sono adatte a chi ha già difficoltà economiche!
I rischi sono elevati: interessi altissimi, segnalazioni in CRIF e nuove rate da gestire ogni mese.
Se ti trovi in difficoltà e stai accumulando debiti, prima di richiedere una carta revolving rivolgiti a noi: ti aiuteremo a trovare il percorso migliore per uscire dai debiti legalmente e senza aumentare il carico finanziario.