illustrazione diritto abitazione e pignoramento

Diritto di abitazione e pignoramento: cosa dice la legge e come tutelarsi

Quando si parla di diritto di abitazione e pignoramento, molti si chiedono se sia possibile perdere la casa anche quando si ha un titolo legale per viverci. Questo dubbio è particolarmente sentito in situazioni delicate, come nel caso del coniuge superstite che rimane nell’immobile dopo il decesso dell’altro coniuge.

Vediamo cosa prevede la normativa italiana, in particolare la Legge n. 54 dell’8 febbraio 2006, e quando un immobile non può essere pignorato.

Cos’è il diritto di abitazione?

Abbiamo già approfondito il tema in questo articolo, ma facciamo ora un breve riassunto per avere una panoramica più chiara.

Il diritto di abitazione è un diritto reale che consente a una persona di vivere in un immobile, pur non essendone proprietaria. Questo diritto può derivare da un testamento, da una donazione oppure dalla Legge, come appunto nel caso del coniuge superstite, che può continuare a vivere nella casa familiare anche dopo la morte dell’altro coniuge, se l’immobile era di proprietà comune o dell’altro coniuge.

Il diritto di abitazione è pignorabile?

Possiamo rispondere a questo quesito molto sentito solamente in questo modo: dipende.

Il diritto di abitazione in sé può essere pignorato solo in alcune circostanze, soprattutto se ha un valore economico e se il creditore dimostra che è possibile venderlo o trasferirlo. Tuttavia, nella pratica, è molto difficile pignorare un diritto che non consente di disporre dell’immobile, ma solo di abitarvi.

È pignorabile solamente in alcune circostanze molto peculiari, come ad esempio nel caso in cui l’immobile sia stato acquistato a titolo oneroso o in caso di frode ai creditori.

Chi ha il diritto di abitazione può subire un pignoramento?

In questo contesto va anche detto che il titolo di abitazione in capo al coniuge superstite è particolarmente tutelato dalla legge.

Secondo l’art. 540 c.c. e la legge 54/2006, il coniuge superstite ha diritto di continuare ad abitare nella casa familiare, anche se questa è di proprietà di altri (ad esempio, degli eredi).

Questo diritto però è impignorabile se è trascritto nei pubblici registri prima del pignoramento dell’immobile da parte dei creditori.

Cosa succede se il diritto di abitazione è trascritto prima del pignoramento?

Come abbiamo appena anticipato quindi, se il diritto di abitazione è trascritto prima del pignoramento, il creditore non può procedere all’esecuzione forzata sull’immobile senza tener conto di questo diritto.

In altre parole, anche se l’immobile viene venduto all’asta, l’acquirente dovrà rispettare il diritto di abitazione esistente. Questo rende la casa molto meno appetibile per eventuali acquirenti e, di fatto, protegge chi ci abita.

Come evitare il pignoramento del proprio diritto di abitazione?

Come abbiamo visto, esistono alcune strategie per tutelare ulteriormente il proprio diritto di abitazione, come ad esempio:

  • Trascrivere il diritto nei registri immobiliari: è fondamentale che il diritto sia ufficialmente registrato per avere potere verso i terzi, inclusi i creditori.
  • Verificare la natura del diritto: se si tratta di un diritto legale (es. per il coniuge superstite), può godere di una tutela maggiore.
  • Evitare la costituzione di debiti gravi: soprattutto se si è intestatari del diritto, è importante evitare situazioni complicate che possano portare ad esecuzioni forzate.
  • Rivolgersi a dei professionisti del settore: se hai paura di perdere la tua casa, rivolgiti a Stralciami! I nostri esperti sapranno aiutarti e trovare la soluzione più adatta alla tua situazione specifica.

Quando un immobile non può essere pignorato?

In questo contesto, ci sembra utile ricordare quali sono le principali situazioni in cui un immobile non può essere pignorato.

  • È l’unico bene di proprietà del debitore e ha caratteristiche che lo rendono impignorabile ai sensi della legge (ad esempio, per esigenze abitative della famiglia).
  • Su di esso è iscritto un diritto reale opponibile ai terzi, come appunto il diritto di abitazione, registrato prima dell’azione esecutiva.
  • È oggetto di vincoli particolari, come un usufrutto vitalizio o una donazione con divieto di alienazione.

Conclusioni

Il diritto di abitazione, soprattutto per il coniuge superstite, è uno strumento di tutela fondamentale che, se correttamente registrato, può rendere un immobile non pignorabile o comunque poco interessante per i creditori. Un aspetto fondamentale è dunque la trascrizione nei registri immobiliari e la tempestiva azione legale per far valere i propri diritti.