Simboli di bancarotta con pezzi di legno caduti e banconota in primo piano

Bancarotta semplice: ecco cosa rischi se non chiedi aiuto!

Affrontare una situazione di crisi d’impresa può portare a conseguenze legali serie, tra cui la bancarotta semplice. Si tratta di un reato previsto dalla Legge Fallimentare italiana che, seppur meno grave della bancarotta fraudolenta, comporta comunque pene non di certo leggere.

Cosa significa esattamente? Quali sono i rischi? E soprattutto come difendersi?

Vediamolo insieme in questo articolo!

Che cos’è la bancarotta semplice? Una definizione

La bancarotta semplice è un reato previsto dall’art. 217 della Legge Fallimentare italiana.

Si configura quando l’imprenditore fallito ha gestito la propria attività con negligenza, imprudenza o inosservanza degli obblighi contabili, pur senza dolo.

In altre parole, non c’è l’intento di frodare i creditori, ma la condotta è comunque tale da causare o aggravare lo stato d’insolvenza.

Tra le cause più comuni troviamo:

  • Spese personali esagerate a carico dell’azienda;
  • Mancata tenuta o irregolarità nella contabilità;
  • Aver continuato l’attività nonostante perdite persistenti;
  • Avere aggravato la situazione debitoria con operazioni non giustificate da esigenze aziendali.

Cosa si rischia con la bancarotta semplice?

Sebbene la bancarotta semplice sia meno grave della bancarotta fraudolenta, comporta comunque conseguenze penali significative. Secondo l’art. 217 della Legge Fallimentare, la pena per la bancarotta semplice può consistere in:

  • Reclusione da sei mesi a due anni;
  • In alcuni casi, interdizione temporanea dai pubblici uffici.

Va precisato che, a seconda delle circostanze e della gravità dei fatti, il giudice può applicare anche pene accessorie, come l’interdizione dall’esercizio di impresa commerciale.

Le differenze con la bancarotta fraudolenta?

La differenza principale con la bancarotta fraudolenta sta nell’elemento soggettivo. La bancarotta fraudolenta implica un comportamento doloso, cioè con l’intenzione di danneggiare i creditori, come ad esempio:

  • Occultamento o distruzione di beni;
  • Sottrazione di documenti contabili;
  • Falsificazione delle scritture.

In questo caso invece, invece, si parla di condotta colposa: l’imprenditore non ha agito con malafede, ma ha comunque gestito l’impresa con grave leggerezza o inosservanza delle regole.

Perché rivolgersi a una consulenza esperta come Stralciami

Quando si è coinvolti in una procedura fallimentare o si rischia una denuncia per bancarotta, è fondamentale non affrontare tutto da soli. La gestione errata dei debiti o una condotta imprudente possono trasformarsi in problemi penali che segnano il futuro personale e professionale.

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