Concetto di Bancarotta fraudolenta

Bancarotta fraudolenta: cos’è, come funziona e cosa succede dopo

La bancarotta fraudolenta è uno dei reati più gravi previsti nell’ambito delle procedure fallimentari. Si tratta di un comportamento illecito che si verifica quando un imprenditore fallito sottrae, occulta o distrugge beni dell’impresa o tiene una contabilità irregolare con l’intento di trarre un vantaggio personale o danneggiare i creditori.

Cos’è la bancarotta in poche parole?

In poche parole, la bancarotta è quella situazione in cui un imprenditore o una società non è più in grado di far fronte ai propri debiti. Quando il tribunale accerta lo stato di insolvenza, dichiara il fallimento del soggetto coinvolto.

Da quel momento si apre una procedura giudiziaria che ha lo scopo di liquidare il patrimonio per soddisfare, per quanto possibile, i creditori.

Cosa si intende per bancarotta fraudolenta?

Con il termine bancarotta fraudolenta si fa riferimento a una forma aggravata di fallimento in cui l’imprenditore compie atti dolosi per alterare la situazione patrimoniale o contabile. Può consistere, ad esempio, nella distruzione di documenti contabili, nella vendita sottocosto di beni dell’azienda a soggetti compiacenti, nella fittizia intestazione di beni a terzi, o nell’occultamento di ricavi. Questo comportamento configura un reato penale, punito con la reclusione da 3 a 10 anni.

Esistono due principali forme di bancarotta fraudolenta:

  1. Bancarotta patrimoniale, che riguarda la distrazione o l’occultamento dei beni;
  2. Bancarotta documentale, che coinvolge l’irregolarità o la falsificazione delle scritture contabili.

Qual è la differenza tra bancarotta semplice e bancarotta fraudolenta?

La differenza principale tra bancarotta semplice e fraudolenta sta nell’intenzionalità e nella gravità degli atti compiuti. La bancarotta semplice si verifica in presenza di condotte colpose o gestioni imprudenti, come aver contratto spese eccessive o non aver tenuto una contabilità regolare. La bancarotta fraudolenta, invece, implica comportamenti dolosi, cioè atti volontari con lo scopo di danneggiare i creditori o di arricchirsi indebitamente.

Mentre la bancarotta semplice è punita con pene più lievi (da sei mesi a due anni), la bancarotta fraudolenta comporta conseguenze penali ben più gravi.

Cosa succede dopo una bancarotta?

Dopo la dichiarazione di fallimento, il tribunale nomina un curatore fallimentare che ha il compito di gestire il patrimonio del fallito, liquidare i beni e distribuirne il ricavato ai creditori secondo l’ordine di legge. Se emergono comportamenti illeciti, viene avviata un’indagine penale a carico dell’imprenditore.

In caso di condanna, oltre alla reclusione, il colpevole può essere soggetto a interdizioni legali, incapacità di esercitare impresa e sequestri di beni personali.